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PERCHE' ABBONARSI A NUOVA ENERGIA




Viviamo in un contesto editoriale in cui almeno l'80% delle pubblicazioni sono fatte da case editrici poste sotto il controllo del gruppo dominante. Se consideriamo le pubblicazioni da edicola (giornali, riviste, periodici) la percentuale sale ancora. E’ evidente che in un contesto del genere parlare di pluralismo è abbastanza inappropriato.
Cosa succede a chi vuole produrre informazione o ricerca culturale in modo del tutto indipendente rispetto al potere dominante? Ovviamente emergono grosse difficoltà, in primis quella di trovare il sostegno finanziario per svolgere tale attività. Il sistema attuale è congegnato in modo tale da scoraggiare chi orienta la propria ricerca in modo diverso rispetto ai giornalisti “accreditati”. Chi, ad esempio, cerca di capire bene la situazione del Terzo mondo, delle zone di guerra, del sistema politico, finanziario o economico, si trova nella migliore delle ipotesi a dover scrivere sporadicamente su qualche blog senza poter contare sul sostegno finanziario di qualcuno.
Senza tale, anche minimo sostegno, non è possibile dedicare tempo alla ricerca e alla produzione di articoli informativi indipendenti.
Per questo motivo è nato il progetto editoriale “Nuova Energia”. Una produzione del tutto indipendente che ha l’obiettivo di offrire un’informazione o produzioni culturali che riguardano la Storia del nostro e di altri paesi, la politica, la Scienza, l’attualità, ecc.
Chi si abbona ottiene il duplice vantaggio di ricevere una produzione unica con informazioni spesso provenienti da fonti non presenti sul web e di aiutare l’editoria indipendente contro i “mostri” che invadono quasi tutto il nostro panorama informativo.
Noi crediamo che il controllo dell'informazione e della cultura da parte del gruppo egemone abbia l'obiettivo di creare e mantenere una "cultura di massa", in cui l'opinione pubblica è manipolata e le persone più intelligenti sono indotte ad essere pessimiste e a credere che le cose non potranno mai cambiare. In realtà ciò che accade nella politica e nel settore economico e finanziario dipende moltissimo dalle nostre scelte e la vera informazione risulta importante per comprendere la realtà e indirizzare meglio le nostre opinioni e scelte. Questo spiega perché moltissime risorse del gruppo di potere vengono utilizzate per produrre disinformazione.
Negli ultimi anni sul web si sono fatti conoscere personaggi che scrivono su argomenti non trattati dai media di massa. Certamente riteniamo opportuno che ciò venga fatto ma abbiamo notato che alcune di queste persone diventano personaggi, con un proprio stuolo di fans pronti a a seguirli anche quando esprimono idee rudimentali o dettate più dall’emotività che dal buon senso. L’inconveniente è che si creano gli stessi meccanismi della cultura di massa e si innesta la tendenza ad utilizzare le informazioni per sfogare la propria rabbia, per mettere al bando qualcuno oppure per sostenere che siamo noi stessi responsabili della realtà. Il che è vero, ma fare di ciò un’ossessione senza aver alcuna fiducia nel cambiamento, pensando che tutto sia inutile, significa suffragare l’assetto costituito, paradossalmente in modo più efficace di come farebbe Bruno Vespa a “Porta a Porta”. Perché Vespa lo vedono tutti che è a servizio dei suoi padroni, mentre sul web chi si propone come indipendente può suscitare fiducia fino a creare un gruppo pronto a seguirlo anche quando sostiene cose improbabili o pessimistiche.
A noi non interessa diventare "personaggi mediatici". Non ci interessa che si parli di noi ma delle informazioni e degli argomenti che trattiamo. Il messaggero è soltanto un mezzo, quello che conta è il messaggio. Chi si dilunga a parlare del messaggero non ha compreso l'importanza dell'informazione indipendente e crede che gli autori estranei alla cultura di massa debbano servire a sfogare rabbia (che non si può sfogare verso chi induce a produrla) o magari a porre rimedio alla noia. Spostare l'attenzione dal messaggio al messaggero è anche una delle tecniche più efficaci della propaganda.
Non ci uniamo al coro di coloro che si professano indipendenti ma evitano di trattare alcuni argomenti e nemmeno di quelli che non credono negli esseri umani e si propongono come "provocatori" che denunciano i misfatti del sistema ma inducono le persone a credere di non essere capaci di reagire. Noi crediamo che faccia parte della propaganda lo stimolo a non credere in se stessi, il pessimismo o l'uso sterile della critica, e desideriamo dare il nostro contributo ad una vera informazione e alla creazione di una società in cui le persone credano in se stesse e non si sentano costrette ad accettare un potere palesemente iniquo.
Invitiamo tutti a sostenerci per poter continuare a produrre informazione indipendente, oggi assai rara quanto utile.

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